Tel. 335208081 - Mail redazione@cuoredicristallo.it
In questa pagina potrai trovare articoli e curiosità riguardanti l'arte marziale nelle sue differenti forme e diramazioni.
L’ORIGINE DELL’ARTE MARZIALE
L’uomo è sempre stato segnato dalla lotta, intesa come lotta per vivere, per il cibo, per difendere la propria famiglia o il proprio gruppo. In questo mondo ostile e difficile, l’uomo ha dovuto ben presto imparare a difendersi e man mano che la sua consapevolezza e intelligenza crescevano così diveniva più sofisticato anche il suo modo di combattere.
Con arte marziale si intende un insieme di pratiche di combattimento che coinvolgono non solo l’aspetto fisico della persona ma anche quello emotivo e psicologico.
Inizialmente l’arte marziale era intesa come studio e allenamento per migliorare le proprie possibilità di sopravvivenza in battaglia per poi divenire ai tempi nostri una forma di percorso individuale di rafforzamento, di disciplina e di difesa personale.
L’arte marziale ha la sua origine negli antichi ma decisamente evoluti popoli indiani che per primi hanno esplorato gli affascinanti meandri e confini di quest’arte, dandole una connotazione di eleganza e di efficacia senza precedenti. Testimonianze di metodi estremamente potenti di lotta si possono, infatti, trovare nel Mahābhārata,
antico poema epico indiano in cui si narrano avvenimenti e vicende accaduti nell’anno 5000 a.c. nell’allora vastissimo territorio dei Maharaja indiani.
La storia narra delle avventure epiche dei cinque fratelli Pāṇḍava, figure mitiche che incarnano ogni virtù umana e che sotto la guida del grande re santo Kṛṣṇa, affrontano i temibili e malvagi cugini Kaurava, i quali rappresentano metaforicamente ogni vizio e tendenza negativa dell’essere umano.
In questo testo si può scorgere un’arte marziale strutturata in diversi stili di combattimento, ognuno praticato al meglio da uno dei fratelli Pāṇḍava, quali la lancia (Yudhiṣṭhira) la mazza e il corpo a corpo (Bhīma), l’arco (Arjuna), la spada e la sciabola (fratelli Nakula e Sahadeva).
Oltre agli stili di combattimento nel Mahābhārata si può trovare una prima codificazione dell’arte marziale in termini più filosofici e etici, incentrata cioè sul rispetto sacrale per il maestro e per il divino, l’osservanza dei codici morali in combattimento, il perseguire dell’onore e del sacrificio che un guerriero deve accettare durante la battaglia.
L’arte marziale ha dunque un primo sviluppo in India per poi diffondersi negli altri paesi asiatici grazie anche all’azione divulgativa di Bodhidharma, antico monaco buddhista indiano, il quale portò le sue conoscenze marziali in Cina determinando la nascita, secondo alcune tarde leggende, dello stile di combattimento di Shàolínquán.
Lo stile marziale orientale, basato su una spiritualità profonda e sul controllo dell’energia, assume una forma più concreta negli stili di arte marziale
occidentale.
Dall’Oriente, infatti, la filosofia e le tecniche marziali hanno la loro diffusione usando come testa di ponte la Grecia, grande estimatrice della cultura orientale oltre che partner commerciale di diversi paesi asiatici.
L’arte marziale occidentale prende varie forme che spaziano dal combattimento corpo a corpo (di cui abbiamo testimonianza grazie alle immagini rappresentanti
incontri di pugilato presenti già nell’antica Grecia) all’uso di armi bianche che ha portato in particolare al perfezionarsi della scherma, presente sia in Grecia che nell’Impero Romano.
L’avvento delle armi da fuoco ha portato a un abbandono delle arti da combattimento tradizionali, delle quali ci rimangono poche e frammentate testimoniante anche
se in alcuni casi non sono state perse del tutto (scherma di bastone siciliano, scherma classica, lotta greco-romana, pugilato ecc).
Il motivo di questo rapido declino è probabilmente legato al fatto che le arti marziali occidentali si sono sviluppate con intenti e finalità completamente differenti rispetto a quelle asiatiche.
In Occidente, infatti, l’obbiettivo primario è sempre stata la sopraffazione e la sconfitta dell’avversario, portando quindi a una ricerca di armi sempre nuove e migliori per assicurarsi la vittoria ma raramente ha assunto la connotazione spirituale e profonda che ha invece preso in Oriente.
Nell’ultimo secolo le arti marziali vengono studiate per molti e differenti motivi: per acquisire un’abilità sportiva e agonistica, per ottenere una capacità pratica nel combattimento e nell’autodifesa, per conseguire una migliore conoscenza del proprio corpo e una responsabilizzazione nell’uso della forza ma anche per sviluppare una maggiore profondità spirituale legata all’autocontrollo e alla conoscenza di sé.
Dall’efficacia a volte feroce del Krav Maga all’eleganza del Kung Fu, dalla spettacolarità della Capoeria brasiliana alla più sobria tecnica del karate, dal tradizionale
Kendo al più moderno Judo, attualmente l’arte marziale si dirama in mille forme che rispondono, tutte in maniera differente, a quelle che sono le esigenze dell’uomo moderno.
Tra le arti marziali moderne il Durjaya Vidya, è sicuramente quella che maggiormente incarna gli ideali e le finalità degli antichi insegnamenti, finalizzati allo sviluppo della forza non solo fisica ma anche energetica e spirituale.
I BENEFICI DELL'ARTE MARZIALE